Storia


Come per ogni associazione riteniamo giusto che ci sia la possibilità per tutti gli iscritti, attuali e futuri, di conoscere le tappe che hanno segnato la vita di questo club dalla sua nascita ai giorni nostri.
Compito dei componenti del direttivo sarà anche quello di aggiornare negli anni futuri la storia, speriamo lunghissima, di questo nostro sodalizio.

Già vent’anni fa al nostro socio fondatore Bruno Zanini era balenata in testa l’idea di fondare l’Inter club qui a Laives ma forse a causa dei tempi ancora non maturi o forse della sua non sufficiente determinazione quella idea non ebbe seguito.
Dobbiamo arrivare al 7 luglio del 2005 quando in occasione della presenza della squadra dell’Inter a Riscone di Brunico, dove era in ritiro, Bruno assieme a Roberto Bort e Remo Schmidt sono andati a vedere da vicino la nostra squadra ed in quell’occasione hanno conosciuto la Coordinatrice Regionale degli Inter Club, la signora Daniela Casagrande, con la quale hanno avuto un lungo colloquio proprio a proposito dell’organizzazione dei tifosi.
Dopo questo incontro, rientrarono pieni di entusiasmo e decisero a dar vita finalmente anche qui, a Laives, ad un club. Purtroppo dovettero passare altri mesi perché questo si concretizzasse.
Infatti rimasto solo ma sempre più deciso a dare anche ai tifosi dell’Inter di Laives un loro club, Bruno trovò la collaborazione del titolare della pizzeria Gutleben, Helmuth Gerber, che mise a disposizione il suo locale quale sede e il 7 novembre dello stesso anno, alla presenza di numerosi tifosi, diede vita all’ Inter Club Laives che su suggerimento di Enrico Bentivoglio fu intitolato ad Armando Picchi, importante pilastro dell' Inter.
In questa occasione fu votato il direttivo formato da sette componenti e fu eletto Alessio Tommasi come presidente. Il club si avvalse fin da subito anche della instancabile collaborazione di alcuni soci sempre attivi nel dare il loro contributo per la buona riuscita delle varie manifestazioni che via via venivano organizzate.
Nei giorni seguenti il club fu regolarmente iscritto nell’albo Regionale e da li iniziò la sua storia che ci porta ai giorni nostri, per arrivare agli attuali 315 iscritti.

Nel corso di questi anni ci sono stati alcuni avvicendamenti all’interno del Direttivo, e ad un gruppo molto solido formato da Donini Beniamino e Andrea, Barion Franca, Sartori Sandro, Orsolin Flavio, Festi Demis e ai già citati Zanini , Bentivoglio e Tommasi, si sono aggiunti collaboratori validi come Volcan Walter, Pedri Valter ed infine Gallo Mauro.
La presidenza di Tommasi durò fino al 12 gennaio 2010 quando per motivi personali dovette dimettersi dall’incarico e una settimana dopo, precisamente il 19 gennaio 2010, in una assemblea straordinaria il Consiglio Direttivo nominò ad unanimità Demis Festi come nuovo Presidente e Walter Volcan come Vice.

Naturalmente anche il nostro club organizza pullman di tifosi per andare a vedere le partite e sostenere la nostra squadra. Abbiamo anche partecipato all’incontro degli Inter club regionali alle cantine Rotari a Mezzocorona, ma la manifestazione che più caratterizza l’attività del club in ambito comunale è la festa di due giorni che organizziamo annualmente in estate sotto il tendone nel piazzale del Pfarrheim, con stand gastronomico e ballo serale con musica live in tutte e due le serate.
Con questa festa intendiamo farci conoscere ed apprezzare da tutti i nostri concittadini e non solo dai tifosi dell’Inter.

Abbiamo detto in precedenza che questo Club fu intitolato ad Armando Picchi…, ma chi era?
Per noi interisti Armando Picchi fu soprattutto il Capitano della Grande Inter di Helenio Herrera e Angelo Moratti, ma come iniziò la sua carriera?
Picchi nacque a Livorno il 20-06-1935, esordì in serie A proprio con la squadra della sua città nella stagione 1954-55 come mezzala, inizialmente le sue prestazioni non furono un granché, ma grazie alla brillante intuizione dell’allenatore Mario Magnozzi che lo spostò in difesa come terzino, egli divenne ben presto titolare.
Nel Livorno giocò cinque stagioni passando poi nel 1960 alla Spal. Nella squadra di Ferrara fece un’annata straordinaria arrivando fino a quinto posto in classifica (traguardo mai più raggiunto dalla Spal) e proprio grazie a questa brillante stagione che l’Inter decise di acquistarlo. Nella squadra nerazzurra iniziò a giocare da terzino destro finché il “mago” Helenio Herrera lo provò come libero, l’esperimento riuscì e il timido terzino divenne in breve tempo il leader di una difesa praticamente insuperabile.
Come libero dimostrò un buon senso dell’anticipo e uno straordinario senso tattico, che uniti alla sua nitida battuta, ne fecero uno dei migliori interpreti del ruolo. Nell’Inter divenne leggenda facente parte di quella formazione che il popolo interista ancora oggi recita come fosse una poesia: “Sarti-Burgnich-Facchetti-Bedin-Guarneri-Picchi-Jair-Mazzola-Peirò-Suarez-Corso”- una corazzata indistruttibile che ha saputo dominare non solo in Italia ma anche in Europa e nel Mondo, vincendo 3 scudetti, 2 coppe dei Campioni e 2 coppe Intercontinentali. Al termine della stagione 1966-67 venne ceduto al Varese dopo aver giocato in nerazzurro complessivamente 257 partite e segnando 2 gol.
In nazionale non ebbe la stessa fortuna, esordì a Genova il 04-11-1964 (Italia-Finlandia 6-1), ma ritenuto dal C.T. Fabbri simbolo di un calcio troppo difensivista fu lasciato a casa per il Mondiale del 1966. Sotto la gestione di Valcareggi venne chiamato per tutte le partite delle qualificazioni agli Europei del 1968, ma il 6 aprile di quell’anno durante Italia-Bulgaria subì la frattura del bacino e dovette dire addio al sogno di partecipare ad una grande manifestazione per nazioni.
Complessivamente totalizzò 12 presenze con la maglia azzurra.
Armando Picchi ebbe anche una carriera da allenatore con Varese, Livorno e Juventus, esperienza però di breve durata poiché si ammalò di un male incurabile.
Morì il 27-05-1971 a neanche 36 anni.
Il giorno dei funerali tutta Livorno si fermò e i negozi chiusero dalle 17.30 alle 19.00 in memoria del nostro “Grande Capitano”.